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Tra libri che profumano di Africa. I nostri consigli per l'estate su Doppiozero

IMG_20160722_172259In vacanza con una valigia piena di libri!

Anche quest’anno le libraie di GRIOT (che ha appena compiuto dieci anni di eroica attività) vogliono regalare ai lettori di questa rubrica la loro speciale lista di libri per portare in vacanza, qualunque sia la vostra destinazione, un pezzo di Africa. Prendete nota, perché ce n’è davvero per tutti i gusti

InKoli Jean Bofane, Congo Inc. (66thand2nd)

Il Congo non è solo il gigante dell’Africa, un paese grande quanto mezza Europa. È anche il vero, autentico palcoscenico su cui si consuma, sin dal Congresso di Berlino e dalla conseguente spartizione dell’Africa tra le potenze coloniali europee, il dramma della “mondializzazione”. Una mondializzazione in cui crede fermamente e forse ingenuamente il protagonista di questo straordinario romanzo, Isookanga, che nasce nel mezzo della foresta tra i pigmei ma sogna di tuffarsi nel flusso della modernità e per questo emigra a Kinshasa. La gigantesca “termite regina, mostruosamente gonfiata” di cui parla Van Reybrouck cattura Isookanga con una girandola di personaggi indimenticabili, grotteschi e al tempo stesso assolutamente reali, che accompagnano il lettore in un vero e proprio giro di montagne russe in cui si passa vorticosamente dalle risate all’orrore.

Finston Mwanza Mujila, Tram 83 (Nottetempo)

Una Città-Paese senza nome ma riconoscibilissima, la Lumumbashi in cui è nato lo scrittore Finston Mwanza Muijla, fa da sfondo al Tram 83, un locale un po’ bar, un po’ ristorante e un po’ bordello in cui si incrocia l’umanità varia e frenetica che partecipa in modo convulso, avido e cieco alla corsa all’oro – o semplicemente a una “felicità a buon mercato”. Dal Tram 83 ci passano tutti: imprenditori trafficoni, prostitute di ogni età, artisti spiantati, studenti in sciopero, minatori alcolizzati… Ci passano e si ritrovano dopo tanti anni anche due amici di infanzia: Requiem, signore dell’arte di arrangiarsi, amante dell’alcol e delle donne e perennemente invischiato in affari loschi, e Lucien, che ha studiato storia e sta scrivendo un’opera teatrale. Che ne sarà della loro amicizia, adesso che il motto di tutti quelli che li circondano (e forse anche il loro) sembra essere “Ognuno per sé e la merda per tutti”?

Erminia Dell’Oro, Il mare davanti (Piemme)

Una vita trascorsa in equilibrio tra Eritrea e Italia, le sue due patrie affettive, Erminia Dell’Oro ha consacrato il suo talento di scrittrice a esplorare i molteplici fili, spesso rossi di sangue e dolore, che legano le sue due patrie amate, a partire dalla nascita stessa dell’Eritrea come nazione scaturita dal progetto coloniale dell’Italia appena unificata. Nel suo ultimo libro, la scrittrice presta la sua scrittura al racconto di una storia vera, semplice e potentissima. Quella di Tsegehans Waldeslassie, giovane eritreo nato nel 1980 ad Asmara che, come migliaia di altri suoi connazionali ogni anno, ha deciso di sottrarsi al destino che la dittatura di Afeworki impone a tutti i suoi cittadini, ossia un servizio di leva obbligatorio e a tempo indeterminato. Per provare a vivere una vita diversa, il giovane protagonista ha davanti a sé una sola strada: la fuga, il deserto sudanese, i trafficanti di uomini, la Libia e quel Mediterraneo che unisce Africa ed Europa ma il cui fondo è ricoperto di cadaveri. Una storia vera, necessaria, per dare un volto ai numeri con cui veniamo bombardati dai media e riconoscervi dei tratti umani.

Karim Miské, Appartenersi (Fazi Editore)

Guardarsi allo specchio e non riuscire a trovare un punto al quale ancorare la propria identità. Inseguire tratti fisici, il taglio degli occhi, il colore della pelle, ricordare parole in lingue diverse che rimbalzano in testa tra un ricordo e l’altro, ritrovarsi al crocevia di mondi distanti eppure vicini, sovrapposti, coincidenti. Tutto questo è Appartenersi, un po’ autobiografia, un po’ ricerca interiore, un percorso accidentato, spesso doloroso, disseminato da ostacoli che assumono la forma insidiosa e apparentemente inoffensiva di domande come “Dove vuoi fare il servizio militare, in Francia o in Mauritania?”. E rispondere è difficile se sei figlio di padre mauritano, diplomatico e musulmano, e di madre francese, femminista e attivista politica. Se sei nato ad Abidjan e poi hai viaggiato ovunque, persino nell’Albania di Henver Hoxha. Se sei il “granello di sabbia nell’ingranaggio dell’identità”.

Alexander McCall Smith, Il salone di bellezza per piccoli ritocchi (Guanda)

E che estate sarebbe senza l’allegra e sorniona compagnia di Precious Ramotswe e della sua N. 1 Ladies’ Detective Agency? Di sicuro un’estate più triste, ma niente paura: anche quest’anno potrete infilare in valigia un altro gustosissimo capitolo della movimentata vita della detective più famosa dell’Africa! Tra una tazza di tè e una fetta di torta, in questo libro la signora Ramotswe, detective dal fisico (e dalla placida saggezza) tradizionale perfettamente a suo agio a Gaborone, capitale del Botswana, dovrà risolvere il caso complicato di un’eredità contesa, e dovrà farlo tutta sola. La signora Makutsi, sua fedele segretaria e compagna di avventure, ha avuto la vita scombussolata dal matrimonio e dall’arrivo di un pargolo da accudire, mentre il discreto e adorabile signor J.L.B. Matekoni è alle prese con una crisi di mezza età e con il desiderio di rinnovare la sua immagine di marito e di uomo. Insomma, un gran da fare per la signora Ramotswe!

Chigozie Obioma, I pescatori (Bompiani)

Quello dello scrittore nigeriano Chigozie Obioma è un romanzo-rivelazione sotto tanti punti di vista. Lo è perché ha fatto conoscere in moltissimi paesi il suo giovane autore, finalista al Man Booker Prize nel 2015. Ma lo è soprattutto perché è un libro che cresce piano piano, trascinando il lettore in una trama fitta che rivela gradualmente un microcosmo in cui mito e storia familiare, sublime e tragico si intrecciano sullo sfondo di una Nigeria in profondo cambiamento. È la storia di quattro fratelli che, subito dopo il trasferimento del padre in una città lontana, decidono di cominciare a pescare nel fiume vicino, trasgredendo apertamente il divieto dei genitori. Ed è proprio nei pressi del fiume che i quattro protagonisti fanno un incontro che cambierà la loro vita per sempre, quello con il pazzo Abulu e con le sue terribili maledizioni. Un grande romanzo che racconta l’ineluttabilità del destino e della perdita attraverso lo sguardo delicato, e allo stesso tempo impietoso, del giovane Ben, il più piccolo dei “pescatori”.

Teju Cole, Punto d’ombra (Contrasto)

Che aspettava Teju Cole ad intrecciare il suo grande talento di scrittore con la sua passione per la fotografia? È questa la prima cosa che ci si chiede quando si sfoglia l’ultimo, riuscitissimo progetto dell’acclamato autore di Città aperta (Einaudi 2013) e Ogni giorno è per il ladro (Einaudi 2014). Il libro nasce da un episodio realmente accaduto allo scrittore, fotografo e critico di origini nigeriane: nel 2011 ha perso per un breve periodo la vista a un occhio e – racconta – da quel momento il suo modo di vedere e di fotografare sono cambiati in modo radicale. Chi già conosce l’autore conoscerà anche il suo amore per la sperimentazione. In questo libro il cuore di essa sta nel rapporto ambiguo – e allo stesso estremamente prolifico – tra testo e immagine: cosa sorregge cosa? Cosa viene prima e cosa dopo? A partire da dettagli e attimi destinati a non tornare, Cole costruisce riflessioni dense di significato e lucidissime, che interrogano il nostro modo di guardare il mondo.

Nadine Gordimer, Il saccheggio (Feltrinelli)

Premio Nobel per la letteratura nel 1991, la scrittrice Nadine Gordimer è stata una delle voci più coraggiose e potenti nel Sudafrica pre e post Apartheid. Ha lasciato dietro di sé una grande quantità di romanzi e altri scritti che testimoniano il suo profondo rapporto con la letteratura e con la storia, una storia che l’autrice non ha mai avuto paura di affrontare e mettere in questione. Questa raccolta di racconti finora inediti in italiano rappresenta bene, oltre alla sua grandiosa abilità narrativa, le diverse facce della sua produzione: amore, storia coloniale, ironia, ingiustizia sociale, razzismo e immaginazione sono temi e dimensioni che si mescolano e si compenetrano in modo sapiente, originale e coinvolgente, lasciando spesso il lettore letteralmente a bocca aperta.

Ngũgĩ wa Thiong’o, Un matrimonio benedetto (Quarup)

Inediti in italiano, i racconti brevi del grandissimo scrittore e intellettuale keniano contenuti in questa raccolta furono pubblicati a metà degli anni Settanta, prima che l’autore abbandonasse l’inglese in favore del gikuyu, nella convinzione che fosse necessario decolonizzare la letteratura e, con essa, il pensiero. Ambientate alternativamente nel Kenya precoloniale, in transizione o indipendente, le storie narrate da Ngũgĩ raccontano il paese in modo caleidoscopico, attraverso le vicende di personaggi attanagliati da problemi e difficoltà. Sono tanti i fili rossi che legano le storie tra loro: il tema del segreto, quello dello scontro religioso, quello della relazione con gli altri, ma forse il tema che emerge più di tutti – in linea con le posizioni che l’autore non ha mai smesso di sostenere – è quello dei rapporti di forza e di potere e del ruolo che essi svolgono nella vita delle persone. Un libro imperdibile per chi già conosce e ama lo scrittore keniano, ma anche per chi voglia avvicinarsi per la prima volta alla sua produzione.

Helen Oyeyemi, Boy, Snow, Bird (Einaudi)

Quante volte avete ascoltato (o raccontato voi stessi!) la favola di Biancaneve? È una delle storie più narrate e amate di sempre: in questo affascinante romanzo la scrittrice britannica di origine nigeriana Helen Oyeyemi ci dimostra con successo che i temi chiave su cui si basa la favola funzionano alla perfezione anche se ci spostiamo nell’America del secolo scorso. Il libro è ambientato infatti a Flax Hill, in Massachusetts. Dopo la nascita di sua figlia Bird, Boy, moglie e madre quasi per caso, si accorge di essersi trasformata, suo malgrado, nella matrigna cattiva della bellissima e fino ad allora adorata figliastra Snow. Ma come è potuto avvenire? È a causa del segreto di famiglia che Snow avrebbe dovuto tacere e ha incautamente rivelato o c’è di più? Chi decide – sembra chiederci Oyeyemi – chi sono i buoni e chi sono i cattivi? Chi decide chi siamo? Rivisitando una favola classica, la giovane autrice dà vita ad un romanzo appassionante che racconta la natura inafferrabile dell’identità.

* La nostra lista è stata pubblicata sulla rivista Doppiozero per la rubrica Why Africa? a cura di Lettera27