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Palm Wine Bar@GRIOT: Tra vino di palma, capitani di ventura e tamburi parlanti.

Domenica 5 Dicembre, alle ore 18:00, Palm Wine Bar@Griot, a cura di TPAfrica, vi da appuntamento per una serata tra vino di palma, capitani di ventura, tamburi parlanti e la musica Juju della Nigeria dell’indipendenza.


Nato negli anni ’30 dalla musica palm-wine che si suonava nei bar di Lagos, il Juju vide il suo massimo successo negli anni immediatamente successivi all’indipendenza – tra i ’60 e i ’70. Allora le orchestre Jùjù erano le più richieste per animare le lunghe notti di musica e danza in Yorubaland.

Siamo a Lagos, o a Ibadan, o a Ilorin, o in una qualsiasi delle città Yoruba della Nigeria sud occidentale. Il sole sta tramontando, e sul piazzale di terra circondato dagli edifici è stato allestito tutto il necessario per un Ariya, una celebrazione tradizionale di un matrimonio, un funerale, un compleanno o un battesimo. La gente seduta sulle panche sorseggia vino di palma e aranciata dolce, e consuma pietanze di ogni sorta cucinate dalle donne in enormi marmitte di alluminio argentato. Finalmente arriva il pulmino con gli artisti, sulle cui fiancate il nome della band è dipinto a lettere colorate. Sono in ritardo, e qualcuno della famiglia protesta con il capitano – il leader dell’orchestra – che inventa qualche scusa. Poco dopo lo spettacolo ha inizio, e ai bordi del piazzale, dove sfuma la luce dei riflettori, la gente del quartiere si accalca per godere della musica e per ballare.

La banda continuerà a suonare fino al mattino, con l’obiettivo di trattenere gli invitati il più a lungo possibile. Un’orchestra Jùjù è numerosa come una famiglia, e sul palco possono esserci anche una trentina tra percussionisti, coristi, chitarre, tastiere e giovani ballerine che si esibiscono nella fire dance, muovendo freneticamente i loro tondi sederi. Ijoya si dice in yoruba, muovi quel culo.

Le serate, rigorosamente accompagnate da vino di palma, sono curate da TP Africa (www.tpafrica.it), un’associazione nata per diffondere la musica e la cultura africana attraverso la costruzione di ponti per accedere a una terra fremente. Il suffisso T.P. – Tout Puissant (che può tutto) – vuole evidenziare il potenziale dell’Africa, che a volte non si esprime, ma anche quando accade, come nella musica, rimane spesso poco conosciuto.