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Presentazione del libro "La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell'umanità", di Massimiliano Santi

Venerdì 31 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell’umanità”, di Massimiliano Santi
Assieme all’autore, interverranno la giornalista e scrittrice Ella Baffoni e Gian Paolo Calchi Novati, storico dell’Africa
axumQuesta è la storia del monumento noto ai romani come obelisco di Axum, una stele funeraria di «granito bigio africano», dell’altezza di circa 23,5 metri e del peso di circa 152 tonnellate, proveniente dagli altipiani etiopici, o meglio dall’antica città di Axum, la «seconda Gerusalemme». Dopo la fine della guerra di occupazione italiana e la proclamazione dell’impero, il monumento, che giaceva in terra in cinque pezzi, fu prelevato e trasportato, tra grandi difficoltà, da Axum a Massaua, sul Mar Rosso, superando una distanza di circa 400 chilometri a forti dislivelli, lungo strade con curve a raggi minimi; di lì raggiunse l’Italia via mare e fu ricomposto nella Capitale, al Circo Massimo, ed inaugurato il 31 ottobre 1937, come splendida preda di guerra. Il trattato di pace del 1947 prevedeva per l’Italia l’obbligo di restituire, entro diciotto mesi, tutte le opere d’arte, gli archivi e gli oggetti di valore religioso o storico appartenenti all’Etiopia o ai suoi cittadini e portati in Italia dopo il 3 ottobre 1935, data di avvio della guerra di occupazione. La restituzione della stele di Axum, sostenuta a partire dagli anni Novanta, oltre che dalla mobilitazione etiopica, anche da una campagna internazionale, si è perfezionata il 25 aprile 2005, con un lungo e travagliato percorso diplomatico, spesso condizionato da omissioni e reticenze politiche, oltre che da vere o presunte difficoltà tecniche e finanziarie. I lavori per installarla nel sito archeologico di Axum, patrimonio culturale dell’Umanità dal 1980, sono stati coordinati dall’ UNESCO. Con la cerimonia d’inaugurazione, il 4 settembre 2008, e la fine delle celebrazioni del secondo millennio etiope, è stato sancito il pieno recupero di un simbolo dell’identità etiopica e si è definita una appassionante pagina della storia dell’archeologia e del diritto internazionale, una vicenda in cui la politica, interna ed internazionale, ha recitato, sino alla fine, la parte del protagonista. Una storia italiana.
Venerdì 31 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro di Massimiliano Santi dedicato alla ricostruzione di questa lunga vicenda. A discuterne con lui interverranno Ella Baffoni, giornalista e scrittrice, e Gian Paolo Calchi Novati, storico e Visiting Professor presso l’Università di Addis Abeba, nonché responsabile dell’Osservatorio sull’Africa dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI)